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La cultura orientale mi ha da sempre affascinato. Così vicina a noi, ma allo stesso tempo così lontana per contenuti. Usanze. Costumi. In particolare è il paese del Sol Levante, meglio conosciuto da tutti come Giappone, a stimolare la mia curiosità. La sua scrittura. Gli abiti. Le arti marziali. La cerimonia del tè. L’Ikebana, o arte dei fiori. La cucina. I manga. I valori. La famiglia. Le feste. Insomma, tutte cose che conoscete alla perfezione. Ma non è finita qui. Il Giappone è molto altro ancora. Un paese pervaso da usanze e credenze popolari che in pochi conoscono. E che lo rendono unico. Esiste un’antica arte, a mio avviso poco rinomata, che è a dir poco sublime. Il suo nome è Kintsugi – letteralmente “Riparare con l’oro” – ed è un procedimento lento, che richiede molta pazienza e precisione, ma dal risultato e significato sorprendente. Quando qualcosa di fragile come la ceramica si rompe, noi occidentali pensiamo immediatamente che il danno sia irrimediabile. E nonostante, nel caso assai improbabile, riuscissimo a ripararlo, l’oggetto perderebbe ai nostri occhi l’originaria bellezza. L’arte del Kintsugi consiste invece nel riparare le ceramiche aggiungendo una vena di lacca dorata dove i frammenti si ricongiungono. In questo modo il danno non lo si nasconde. Al contrario. Quei maledetti giapponesi lo sottolineano. Te lo sbattono in faccia. Per loro non è affatto un difetto. Anzi. Diventa un nuovo ed unico tratto distintivo. Questo perché la ceramica potrebbe frantumarsi in qualsiasi modo. Ma tra tutti, ha scelto proprio quello. A differenza nostra, credono che quando una cosa ha subito un danno e possiede una storia, diventi più bella. Allora smettiamola di nascondere il nostro dolore. Le nostre preoccupazioni. Le nostre insicurezze. Le nostre paure. Le nostre insoddisfazioni. Smettiamola di far finta di essere intatti. Nessuno lo è. Ognuno di noi ha vissuto esperienze che lo hanno cambiato. Esperienze che lo hanno segnato. Proprio come le ceramiche. Impariamo a metterci anche noi l’oro nelle nostre ferite. Facciamole vedere. Andiamone fieri. Perché è ciò che ci rende unici. Ciò che ci rende più belli. Proprio come le ceramiche. Ed avremo anche noi una storia da raccontare. Proprio come le ceramiche.

 

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